You Have Been Happy, Giovanni

Titolo originale: Sei stato felice, Giovanni
Book published: March 2018
Book pages: 266
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Reading the debut of a classic author is like assisting to a natural phenomenon. After all, as Italo Calvino wrote, the first book is the only one that matters, and we should maybe write only that one and then just stop. Sei stato felice, Giovanni has been the big shift in Arpino’s life. The fatal occasion to express himself. The big issue to solve, forever or never again. He was twenty-three years old and was staying in a little filthy and seedy guesthouse in Genoa. It took him twenty days. Twenty days to invent a voice and a landscape, to say goodbye to his friends, to his youth, to his impossible love stories, to so many joys and desperations of all precarious ages. To put Hemingway, Steinbeck, Vittorini and the French cinema behind himself. And the long war period. 


Arpino’s debut novel is a book of partings. A story that is like the last drunk before waiting for the adult age and the miserable future. The adventure of who wears his solitude like a hat and feels like a missing bullet, the adventure of a survivor who doesn’t know of what. The protagonist knows he has to move, find a job. But in the meantime he gets drunk, argues, falls in love, owes money and has misfortunes. He is lazy, cruel and wasteful. He cannot do anything else but live at the port, have its smell, belong to a humanity of sailors, prostitutes and tramps. A port called Genoa, with its thin and moving sea air, but it could also be Buenos Aires or any other place.  


Press reviews

Sara Camaiora - Mangialibri

Un romanzo crudo, una scrittura selvatica, ispida.
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Paperblog

Che libro straordinario. Così intenso, così grondante di libertà: forte di un'età acerba che sa ancora voltare le spalle, dire addio, ricominciare da zero.
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Stefano Felici - minima&moralia

Un classico irrinunciabile nel canone dei romanzi di formazione italiani.
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Simona Maggiorelli - Left

La vitale testimonianza di un irregolare della letteratura.
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Andrea Caterini - Il Giornale

Contrordine, lettori: i grandi romanzieri sono per piccoli editori.
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Giuliano Malatesta - Studio

Un testo che ha il sapore di fine gioventù ma non ancora di età adulta, dove si respira l’aria salmastra di porto, si incontrano marinai e puttane, ci si sbronza, si parla di ribellione e si pensa a H...
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Robinson - la Repubblica

Un estratto dalla posfazione di Gianni Mura a "Sei stato felice, Giovanni" di Giovanni Arpino.
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Crocifisso Dentello - il Fatto Quotidiano

Un cambio di prospettiva nella ricezione dell'opera di Arpino.
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Giacomo Giossi - Il Foglio

Giovanni Arpino, scrittore anarcoide e commentatore sportivo mai banale, pone così il suo romanzo in una chiave neorealista.
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Cesare Lanza - La Verità

Un grande cacciatore d'anime tra letteratura e giornalismo.
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Evelina Guerreschi - Finzioni

Gli italiani entrano a gamba tesa nella collana Classics con il romanzo d’esordio di Giovanni Arpino.
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Angelo Cennamo - Telegraph Avenue

Una storia di sbronze, un inno all’amicizia, alla libertà, alla vita, scritto di getto da un giovane autore di belle speranze che merita di essere riscoperto.
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Saverio Mariani - attaccato e minuscolo

Un affastellarsi straordinario e affascinante di sensazioni, memorie, racconti, fame, solitudine e ricerca della felicità.
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Gabriele Ottaviani - Convenzionali

Un mondo marginale ma impregnato di autenticità, narrato senza infingimenti, ricco di citazioni e suggestioni, in primo luogo della grande letteratura americana, ma al tempo spesso originale.
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Mondo Padano

Una storia che stordisce per la sincerità con cui è scritta e arriva dritta al cuore grazie allo stile scarno ma chirurgicamente perfetto.
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Antonio Esposito - Giacomo Verri Libri

Arpino realizza uno spietato ritratto della propria generazione, e mettendola a nudo ne evidenzia le qualità umane.
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Cesare Lanza - La Verità

L'esordi come scrittore è portentoso. Mi permetto di consigliare a tutti di leggerlo.
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Matteo B. Bianchi - Copertina

Ilaria della libreria Falso Demetrio di Genova consiglia il romanzo di Giovanni Arpino ospite del podcast di Matteo B. Bianchi: ascolta la puntata.
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