Cronache dalle terre di Scarciafratta

Scarciafratta è una Macondo d'Abruzzo. Inerpicata tra i crinali dell'Appennino, è un teatro di fantasmi e di visioni. Un terribile terremoto, la Cosa Brutta, l'ha svuotata. Le case sono ridotte a pietre che rotolano e si sfarinano, ma continuano a parlare. 

Sulla Rocca resiste per anni soltanto un uomo, Mengo, seduto su un uscio sotto un cencio di luna insieme a Sciambricò, un cane pastore di quindici anni dagli occhi chiari. Scavando tra le macerie della scuola ha trovato i quaderni dei bambini, e anche un registro dell'Ufficio anagrafe che un impiegato «sfastognato di timbri a bollo tondo e di certificati» aveva riempito di nomi, date, nascite, morti e sposalizi, di tutte le storie perdute del paese. Alla fine della sua vita, per «ridare voce a quelli sommersi dalla morte», Mengo le trascriverà una per una, a Villa Adriatica, la casa di riposo dove viene ricoverato. Fino all'alba del 21 luglio 1969, quando Neil Armstrong e Edwin Aldrin sbarcano sulla luna, e lui termina di scrivere l'ultima lettera.  

Proseguendo lungo il sentiero inaugurato da Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio, in questo romanzo corale Remo Rapino continua a raccontarci tra risa e lacrime l'epopea degli ultimi, degli «spasulati» e dei folli della sua regione, e a restituire la dignità di un nome a chi è stato derubato anche della memoria

ISBN: 978-88-3389-305-1
Pagine: 191
Pubblicazione: ott 2021

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ISBN: 9788833893341
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Le recensioni della stampa

Alberto Riva - il Venerdì - La Repubblica

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Giacomo Tinelli - Alias- il Manifesto

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Ermanno Paccagnini - la Lettura - Corriere della Sera

Ci si muove sempre un'umanità emarginata ed eccentrica, dai comportamenti stravaganti spesso assegnati alla follia, a partire proprio dalla figura centrale di Ruscitti Domenico Giuseppe detto Mengo
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Manuel Graziani - Rumore

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Noemi De Luca - Mar dei Sargassi

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