Spettri della mia vita
Scritti su depressione, hauntologia e futuri perduti
«Dopo l’exploit di Realismo capitalista, Mark Fisher si conferma con Spettri della mia vita il nostro più grande e fidato navigatore in questi tempi fuor di sesto, attraverso tutti i loro brividi e squarci, in mezzo a tutte le loro apparizioni e spettri, passati, presenti e futuri». Così scriveva perfettamente David Peace, all’uscita dell’edizione originale di questo libro.
Spettri della mia vita è l’opera ardita di un uomo nato sotto Saturno che affrontava ogni giorno i suoi fantasmi, è il racconto struggente di uno scrittore e critico geniale che sentiva la nostalgia del futuro. Intrecciando indissolubilmente pubblico e privato, coglie Mark Fisher nei suoi momenti più intimi e scoperti. La critica culturale sconfina in analisi esistenziale e cultura pop, «di massa», si incarna nel singolo, che vive nella sua concreta esperienza i fenomeni di cui scrive. Tra letture di Sebald e Peace, ascolti di Joy Division e Burial, visioni di Stalker e Inception, Fisher compone una mappa del sentimento individuale e collettivo.
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Le recensioni della stampa
Fernando Rennis - SentireAscoltare
Guardare in faccia l’abisso: i volumi di Mark Fisher per minimum fax.Leggi
Benedetto Vecchi - il manifesto
C'è dentro la nostalgia e nel rimpianto del passato un ambivalente rifiuto di darsi per vinti.Leggi
Tommaso Melilli - il Venerdì di Repubblica
Secondo Fisher, negli ultimi vent'anni, nessuna espressione artistica è stata in grado di produrre qualcosa di veramente nuovo e originale, almeno dal punto di vista formale.Leggi
Matteo Grilli - Esquire
Leggerlo è permettere una possessione benefica e terribile insieme. Il libro finisce, gli spettri restano.Leggi
Rumore
Nessun futuro, dicevano nel '77: capiamo che avevano ragione leggendo Fisher, lucido analista e critico spietato del futuro perduto e dei suoi spettri culturali.Leggi
Andrea Frateff-Gianni - Il Foglio
Il termine hauntologia utilizzato da Fisher descrive lo stato dell'arte che, perennemente alla ricerca di un futuro che non arriva mai, è afflitto da una sorta di malinconia.Leggi
Alberto Piccinini - il Venerdì di Repubblica
Cinema, musica, comunismo e post-punk nei testi del filosofo inglese morto suicida.Leggi
Marco Tagliaferri - Treccani
Cruciale, nell’opera di Fisher, è la messa in discussione del soggetto, del sistema che ne ratifica l’unità.Leggi
Leonardo Merlini - Askanews
La profondità contemporanea del pensiero di Fisher, che ha la lucidità, tipica dei precursori, di decodificare in anticipo le tendenze e i fenomeni culturali.Leggi
Gianluca Catalfamo - Il Libraio
Fisher ha speso enormi quantità di inchiostro a indagare le cause impersonali, e quindi politiche e culturali della malattia mentale.Leggi
Daniele Ferriero - Rumore
L'autore de-scrive il contemporaneo e mette in luce i futuri spettrali: infestati, perduti e ormai implausibili, quando non del tutto impossibili.Leggi
Daria Catulini - L'Indiependente
Joy Division, dub e futuri perduti: la cultura secondo Mark Fisher.Leggi
Fabio Domenico Palumbo - Fata Morgana
Il carnevale dell’immaginario postmoderno, dalle serie tv ai meme sugli anni ottanta, giova solo all’industria del consumo culturale o c’è spazio per immaginare qualcos’altro?Leggi
Giovanni Bitetto - Pr8duction
La riflessione di Fisher vive di intuizioni che creano una teoria in grado di sismografare le torsioni delle forme culturali odierne.Leggi