Spettri della mia vita

Scritti su depressione, hauntologia e futuri perduti

«Dopo l’exploit di Realismo capitalista, Mark Fisher si conferma con Spettri della mia vita il nostro più grande e fidato navigatore in questi tempi fuor di sesto, attraverso tutti i loro brividi e squarci, in mezzo a tutte le loro apparizioni e spettri, passati, presenti e futuri». Così scriveva perfettamente David Peace, all’uscita dell’edizione originale di questo libro.
Spettri della mia vita è l’opera ardita di un uomo nato sotto Saturno che affrontava ogni giorno i suoi fantasmi, è il racconto struggente di uno scrittore e critico geniale che sentiva la nostalgia del futuro. Intrecciando indissolubilmente pubblico e privato, coglie Mark Fisher nei suoi momenti più intimi e scoperti. La critica culturale sconfina in analisi esistenziale e cultura pop, «di massa», si incarna nel singolo, che vive nella sua concreta esperienza i fenomeni di cui scrive. Tra letture di Sebald e Peace, ascolti di Joy Division e Burial, visioni di Stalker e Inception, Fisher compone una mappa del sentimento individuale e collettivo.

Titolo originale: Ghosts of my life. Writings on Depression Hauntology and Lost Futures
Traduzione: Vincenzo Perna

ISBN: 978-88-3389-045-6
Pagine: 312
Pubblicazione: giu 2019

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Titolo originale: Ghosts of my life. Writings on Depression Hauntology and Lost Futures
Traduzione: Vincenzo Perna

ISBN: 9788833891002
Pubblicazione: giu 2019

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Le recensioni della stampa

Fernando Rennis - SentireAscoltare

Guardare in faccia l’abisso: i volumi di Mark Fisher per minimum fax.
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Benedetto Vecchi - il manifesto

C'è dentro la nostalgia e nel rimpianto del passato un ambivalente rifiuto di darsi per vinti.
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Tommaso Melilli - il Venerdì di Repubblica

Secondo Fisher, negli ultimi vent'anni, nessuna espressione artistica è stata in grado di produrre qualcosa di veramente nuovo e originale, almeno dal punto di vista formale.
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Matteo Grilli - Esquire

Leggerlo è permettere una possessione benefica e terribile insieme. Il libro finisce, gli spettri restano.
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Leonardo Merlini - Askanews

Un grande libro, un libro fondamentale.
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Rumore

Nessun futuro, dicevano nel '77: capiamo che avevano ragione leggendo Fisher, lucido analista e critico spietato del futuro perduto e dei suoi spettri culturali.
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Andrea Frateff-Gianni - Il Foglio

Il termine hauntologia utilizzato da Fisher descrive lo stato dell'arte che, perennemente alla ricerca di un futuro che non arriva mai, è afflitto da una sorta di malinconia.
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Alberto Piccinini - il Venerdì di Repubblica

Cinema, musica, comunismo e post-punk nei testi del filosofo inglese morto suicida.
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NOT

Spettri jungle: un estratto da "Spettri della mia vita" di Mark Fisher.
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Robinson - la Repubblica

Nella top ten dei libri consigliati dalla redazione di Robinson.
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Marco Tagliaferri - Treccani

Cruciale, nell’opera di Fisher, è la messa in discussione del soggetto, del sistema che ne ratifica l’unità.
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Leonardo Merlini - Askanews

La profondità contemporanea del pensiero di Fisher, che ha la lucidità, tipica dei precursori, di decodificare in anticipo le tendenze e i fenomeni culturali.
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Gianluca Catalfamo - Il Libraio

Fisher ha speso enormi quantità di inchiostro a indagare le cause impersonali, e quindi politiche e culturali della malattia mentale.
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La Lettura

Memorie personali, cultura pop, filosofia.
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Hamilton Santià - Linkiesta

Fisher spiega perché non siamo in grado di pensare al futuro.
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Daniele Ferriero - Rumore

L'autore de-scrive il contemporaneo e mette in luce i futuri spettrali: infestati, perduti e ormai implausibili, quando non del tutto impossibili.
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Stefano I. Bianchi - Blow Up

Le sue analisi erano criticamente e letterariamente intriganti.
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Alessandro Vergari - Gli Amanti dei Libri

Leggere Fisher è meravigliosamente straziante. 
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Daria Catulini - L'Indiependente

Joy Division, dub e futuri perduti: la cultura secondo Mark Fisher.
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Blow Up

Tra i consigli di lettura di Blow Up.
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Fabio Domenico Palumbo - Fata Morgana

Il carnevale dell’immaginario postmoderno, dalle serie tv ai meme sugli anni ottanta, giova solo all’industria del consumo culturale o c’è spazio per immaginare qualcos’altro?
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Edoardo Vitale - Rolling Stone

Mark Fisher racconta i New Order e i Joy Division.
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Giovanni Bitetto - Pr8duction

La riflessione di Fisher vive di intuizioni che creano una teoria in grado di sismografare le torsioni delle forme culturali odierne.
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Edoardo Vitale - Rolling Stone

Mark Fisher racconta i New Order e i Joy Division.
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Roberto Lapia - Le parole e le cose

Un male un po' meno oscuro. Scrivere il disagio psichico.
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- Radio Raheem

Leonardo Merlini racconta "Spettri della mia vita" di Mark Fisher.
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