In Enemy Territory

Titolo originale: In territorio nemico
Book published: April 2013
Book pages: 308
Rights sold to:


Italy, the ending of World War II: Matteo, Adele and Aldo, violently separated by the circumstances, struggle to rejoin each other.

 

Matteo is a Navy officer who, after the armistice, deserts and tries to go back to his family, travelling through a country ravaged by civil war. His sister Adele, a beautiful bourgeois girl left alone and desperate in Milan, becomes a partisan ready to kill. Her husband Aldo, an engineer, has suddenly disappeared from their home, and is now hiding in a farmhouse waiting for the storm to pass, losing his mind day by day.

 

They try to survive in a country in chaos – amid guerrilla fighting, Nazis roundups, allied bombings, they experience betrayal and love, and their own loyalty, courage and spirit of sacrifice are put to the test. They cross cities in one of the most dramatic moments of Italian history: Naples, where everything is for sale; Rome, where the Catholics, the Liberals and the Communists are temporarily united against the Fascists; Milan, where everything will end with Mussolini’s corpse hanging in piazzale Loreto. The end of the war will mark the end of the characters’ odyssey, but the first few days of peace will also show the first cracks in the great ideals for which they fought.

 

A beautiful and compelling novel on World War II that no writer from the last two generations has been able to write in such a documented, vivid and touching way.



SIC, Scrittura Industriale Collettiva, (Industrial Collective Writing) is a group of more than a hundred authors; for this project, they have worked side by side with historians and interviewed more than fifty witnesses of World War II, gathering an impressive amount of data and turning it into literature. They do not write as a “relay team”, but in a sort of “assembly line”, by separating roles and tasks, mostly dividing those who write from those who collect material and supervise: the result of this world-unique creative experiment is a surprising and extremely rich novel, destined to be talked about.

Press reviews

Filippo La Porta - Il Messaggero

L'unione fa il romanzo.
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Filippo La Porta - Il Foglio

La nuova tendenza letteraria dei romanzi collettivi: anticipazioni futuristiche.
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Paolo Fallai - Corriere della Sera

Le proposte di minimum fax nei suoi vent'anni di vita hanno aperto territori di sperimentazione per tutti.
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Francesco D'Isa - Il Post

Lo consiglio perché al di là di tutta la teoria che ci sta dietro è di piacevole e interessante lettura: parla della resistenza in Italia, e grazie alla poderosa raccolta di materiale dei 115 autori,...
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Stefania Parmeggiani - La Repubblica

Un libro sull'umanità scritto da qualcosa che se non è umanità certo ci si avvicina: 230 mani.
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Emanuela Patti - Bookdetector

Una narrazione piacevole, cinematografica, in cui risuonano le voci regionali di un’Italia unita nell’ethos nonostante le sue diversità.
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Claudia Consoli - Critica Letteraria

«In territorio nemico» può essere senza dubbio considerata una delle prove letterarie più interessanti di quest'anno.
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Michele Lauro - Panorama.it

La novità editoriale più interessante dell'anno.
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Maria Serena Palieri - L'Unità

Storia resistenziale nata da 25 mesi di lavoro e per mano di 115 persone.
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Mauro Pigozzo - Corriere del Veneto

In territorio nemico, il primo esperimento di "scrittura industriale collettiva".
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Il Venerdì di Repubblica

La Resistenza diventa un romanzo a 230 mani.
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Wu Ming 2 - Giap - Wu Ming Foundation

Wu Ming 2 intervista Gregorio Magini e Vanni Santoni.
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Sergio Nelli - Il Primo Amore

Godibile e avvincente.
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Fulvio Paloscia - La Repubblica - Ed. Firenze

115 autori in un romanzo che omaggia il filone della letteratura resistenziale italiana.
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Vanessa Palmiero - Flanerì

La prospettiva con cui approcciare il libro non è dunque quella (o solo quella) dell’originalità metodologica, né tanto meno dell’innovazione stilistica, ma piuttosto è da ricercare nel valore delle ...
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Vanni Santoni - La Lettura - Corriere della Sera

All'inzio ci fu Marinetti, poi vennero don Milani e la Rete: l'Italia si rivela a sorpresa la patria della scrittura collettiva.
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David Frati - Mangialibri

Esperimento interessante e sorprendente di scrittura collettiva.
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Giacomo Raccis - La Balena Bianca

la trama del romanzo a partire da una raccolta di testimonianze, ricordi, aneddoti e letture sulle vicende della Seconda Guerra Mondiale e della Resistenza.
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Michele Marcon - Finzioni

Un grande lavoro che si è concretizzato in un romanzo. Son cose belle.
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Alberto Gioannini - Conquiste del Lavoro

Merito grandissimo di questo libro è rinnovare la memoria di fatti che ignoriamo, o che trattiamo come se fossero lontani da noi secoli e secoli: non è la Storia, è la nostra storia.
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Giovanni Agnoloni - PostPopuli

Protagonista del romanzo, silenzioso ma concreto, è il panorama naturale e umano di un’Italia ormai lontana da noi, fatta di campagna, di solitudini assolate, di sogni coltivati nel caldo di un sole c...
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Daniele Duso - Sul Romanzo

Venticinque mesi di lavoro, novecentoquattordici schede per un totale di quattromila pagine scritte e rielaborate da centoquindici autori. Sono i numeri dai quali è nato «In territorio nemico», il rom...
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Rocco Bellantone - Rubric

Avercene di eroi della Resistenza in periodi di magra politica come questo. A farne rivivere il coraggio è «In territorio nemico», storia di una donna e due uomini scaraventati dal destino nell’orrore...
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Francesco D'Isa - Il Post

Lo consiglio perché al di là di tutta la teoria che ci sta dietro è di piacevole e interessante lettura: parla della resistenza in Italia, e grazie alla poderosa raccolta di materiale dei 115 autori, ...
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Cinzia Meroni - L'Unione Sarda

La guerra raccontata dalla scrittura collettiva.
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Razza Partigiana

Il libro, insomma, riesce a far trasparire la fatica del lavoro, la grandezza del tentativo; anche se siamo consapevoli, da bravi nipoti, che se per agire bisogna scrivere, come livello della lotta st...
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Gabriella Congili - La Sicilia

Un'opera che ha il sapore del racconto corale, epico.
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Dario De Marco - Giudizio Universale

Un ottimo romanzo storico. Ma chi l'ha scritto? Intervista a Gregorio Magini e Vanni Santoni.
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Laura Collinoli - La Provincia

Un eccellente prodotto di scrittura industriale collettiva.
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Corriere Nazionale

Un romanzo a 230 mani.
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La Repubblica - Ed. Napoli

Nella Top Five dei libri più venduti.
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Danilo Cucuzzo - Cabaret Bisanzio

I lettore, dopo aver chiuso l’ultima pagina, si ritrova per le mani un romanzo che merita di essere letto per la sua scrittura fluida e avvincente e per non dimenticare da dove veniamo.
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Le pagine strappate

È un bel romanzo. Perché collettivo, sì. In tanti sensi. Nella scrittura, nell’attingere a piene mani alla storia di un Paese.
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Alessandro Broggi - Nazione Indiana

Un estratto del romanzo su Nazione Indiana.
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Bo Summer's - Gaia Italia

L’impresa è di quelle senza precedenti, davvero qualcosa che lascerà il segno, se non lo ha già lasciato.
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Arturo Bertazzi - Arturo Bertazzi Blog

Intervista a Vanni Santoni.
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Corriere Nazionale

Storia di guerra partigiana a 230 mani.
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Il Mascalzone

protagonisti Matteo, la sorella Adele e il cognato Aldo vengono seguiti dall’armistizio dell’8 settembre 1944 alla Liberazione del 25 aprile 1945 con un prosa penetrante e struggente.
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Giancarlo Salmini - L'Adige

Il destino individuale e collettivo di un popolo che seppe trovare la forza di ricostruire spiritualmente e materialmente il proprio avvenire.
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Licia Ambu - Finzioni

Un romanzo collettivo. Collettivo non perché scritto da 115 autori, ma perché è la storia di tutti.
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La Lettrice Rampante

Un libro che incuriosisce.
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Jacopo Galimberti - Carmilla

I 115 autori hanno fatto un uso spregiudicato dei dati storici avendo in mente ciò che, a posteriori, paiono fondamentalmente tre intenti: criticare il presente, cercare modelli plausibili e indagare ...
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Daniele Duso - Supermoney

La prima opera narrativa della storia scritta da oltre cento scrittori.
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Silvia Cavalli - Pearson

Un esempio riuscito di composizione a mosaico ben amalgamata.
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Federica Tosadori - Edizioni del Gattaccio

Intervista a Gregorio Magini e Vanni Santoni.
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