La ragazza con la gonna in fiamme
La raccolta di racconti che ha segnato l’esordio di Aimee Bender contiene già il tratto caratteristico dei bestseller che la consacreranno come una delle più innovative e brillanti scrittrici contemporanee, L’inconfondibile tristezza della torta al limone e Un segno invisibile e mio: la dimensione surreale, fiabesca e a tratti disturbante in cui innesta le esperienze umane più comuni e condivise: l’amore, il tradimento, il desiderio, le dinamiche familiari, l’amicizia. Dietro l’uomo che torna dalla guerra senza labbra, o la donna che partorisce misteriosamente la propria madre, o il folletto che si innamora di una sirena nei corridoi di un liceo americano – dietro il delinquente ossessionato dalla propria bruttezza e dietro le ragazze mutanti con le mani di ghiaccio e di fuoco – c’è in fondo ognuno di noi, con la sua solitudine, le sue paure e le sue infinite possibilità di redenzione.
Rese incendiarie da una prosa allo stesso tempo essenziale ed elettrica, lirica e infinitamente immaginifica – sulla scia del postmoderno di Calvino e del minimalismo di Carver – e sconfinando spesso in un erotismo lieve e perturbante, queste brevi e brevissime storie creano un mondo surreale dietro l’altro, inventando un nuovo realismo magico dallo straordinario impatto emotivo, la cui lettura, a distanza di quasi trent’anni dalla prima pubblicazione, resta ancora un assoluto, delizioso e inatteso piacere.
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