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Un'educazione letteraria: Giorgio Amendola

In questa rubrica i nostri autori e le nostre autrici raccontano i libri che hanno contribuito a formare il loro immaginario: il protagonista di questa puntata è Giorgio Amendola, in libreria con Un'isola 



Un'isola di Giorgio Amendola, pubblicato per la prima volta negli anni ottanta e ora di nuovo disponibile in libreria, è un libro che racconta di un'educazione sentimentale e politica che va dagli inizi degli anni trenta fino all'imminente scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Tra le pagine, a cui Giorgio Amendola affida le sue memorie del periodo, c'è il partito, l'incontro con Germaine, l'esilio, la politica, la famiglia e una serie di libri e di film che hanno contribuito alla sua formazione personale e politica.  La nostra rubrica «Un'educazione letteraria» ci sembrava il posto giusto per condividere con voi alcuni momenti fondanti della formazione culturale di Giorgio Amendola. 


- La divina commedia

«Fu la prima lettura accurata di quel libro, ricco di passioni umane e civili, del padre della nostra letteratura. La divina commedia è stata molto letta dai detenuti comunisti. Celeste Negarville è arrivato a impararne a memoria interi canti» 

- Riviste letterarie

«Rivolsi a molte riviste italiane la richiesta di inviare gratuitamente i loro numeri alla biblioteca dei confinanti di Ponza. Croce mi rispose personalmente con una cordiale cartolina e mi annunciava l'invio gratuito della Critica. Ma la rivista fu respinta, perché, diceva la motivazione, dono di un'antifascista. Una lettera del marzo 1934 della direzione di Pubblica sicurezza aveva impedito al direttore della colonia di trasmettere mie lettere indirizzate alle direzioni delle riviste Il Saggiatore e Cultura»

La corazzata Potëmkin

«Memorabile fu la serata in cui assistemmo alla proiezione del film, preparata da una organizzazione culturale del Partito comunista francese. Quando arrivò la scena della carrozzella che precipita abbandonata per la scalinata, Germaine scoppiò in pianto. La sentii vicina più che mai» 




 

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