Jack London

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Preferirei essere cenere che polvere! Preferirei che la mia fiamma bruciasse in una vampa brillante piuttosto che venire ricoperto dalla muffa. Preferirei essere un magnifico meteorite, con atomi che bruciano e si infiammano, piuttosto che un pianeta immobile e assopito. La natura dell'uomo è vivere, non esistere. Non ho intenzione di sprecare i miei giorni nel tentativo di prolungarli, voglio viverli.


Nato a San Francisco nel 1876, Jack London visse negli anni della colonizzazione del selvaggio West, gli anni dei pionieri. Il paese era sconvolto da cambiamenti economici e culturali che minacciavano i tradizionali stili di vita degli americani. Era un grande momento di transizione.
L'infanzia di London fu segnata dalla povertà. A dieci anni era già per strada a vendere giornali per aiutare la famiglia. Fino al successo del suo primo romanzo, giunto all'età di ventiquattro anni, la sua vita fu costellata da una lunga serie di lavori e fughe dagli stessi. Fu pescatore clandestino di ostriche, marinaio, operaio in una fabbrica di conserve, raccoglitore di iuta e di cotone e cercatore d'oro.

Gli anni della formazione furono un momento cruciale per la sua futura carriera di scrittore. Giunto a Oakland, si appassionò alla letteratura grazie ai libri presi in prestito dalla biblioteca pubblica e si iscrisse al liceo, dove iniziò a scrivere per il giornale scolastico. Nel 1896 riuscì a realizzare il suo grande sogno di frequentare l'università, ma le difficoltà economiche lo costrinsero ad abbandonarla l'anno successivo. Si trasferì in una piccola casa vicino al lago Merritt, dove conobbe il poeta George Sterling, personaggio significativo nell'ambiente letterario bohémien di quegli anni. I due divennero grandi amici: anni dopo la figura di Sterling apparirà nelle opere di London come Russ Brissenden nel romanzo autobiografico Martin Eden (1909) e come Mark Hall in La valle della luna (1913).

Nel 1897 si trasferì nel Klondike, in Canada, per unirsi alla travolgente "corsa all'oro". Quel periodo fu però deleterio per la salute di London, la cui dieta consisteva soprattutto in grosse bevute di whisky e rarissimi pasti; tuttavia lo scrittore sopravvisse al Klondike e quest'esperienza gli ispirò nel 1902 quello che viene considerato il suo miglior racconto breve, Fare un fuoco, storia di un avido cercatore d'oro che, sottovalutando la forza della natura, muore assiderato perché incapace di accendere un semplice fuoco.

Nel 1898, tornato a Oakland, iniziò la sua scalata nel mondo letterario, cosa che si rivelò una vera lotta, descritta nelle pagine memorabili del suo romanzo autobiografico Martin Eden. Il suo primo racconto fu comprato da un giornale locale per soli 5 dollari, e quando era ormai sul punto di arrendersi, la rivista Black Cat gli offrì 40 dollari per un altro racconto. Era il suo primo compenso da scrittore. Da allora la sua carriera prese la via del successo: in breve tempo divenne uno degli scrittori più pagati e famosi dei suoi anni, con lettori in tutto il mondo.

Nello stesso tempo la fama di London cresceva non solo per i suoi meriti letterari, ma anche per la sua forte e controversa personalità, che spesso lo condusse sulle copertine dei rotocalchi: carattere irrequieto e impetuoso, si scagliava con forza contro le ingiustizie e i soprusi di ogni tipo. Fu a questo proposito un eloquente oratore soprattutto in questioni di politica ed economia. Affascinante, divertente, coraggioso, sempre pronto a intraprendere avventure per mare e terra, fu una delle figure più interessanti e romantiche del suo tempo.

Riteneva che il successo fosse frutto di un duro lavoro: ogni mattina si svegliava prestissimo per scrivere e tra il 1900 e il 1916 completò oltre cinquanta libri tra romanzi e saggi, centinaia di racconti brevi e numerosi articoli sugli argomenti più vari. A ventinove anni divenne famoso in tutto il mondo con Il richiamo della foresta (1903), al quale seguirono altri grandi romanzi di avventura come Il lupo di mare (1904) e Zanna bianca (1906). Molto forte in Jack London si rivela la vena autobiografica, come accade in La strada (1907), romanzo autobiografico in cui racconta i suoi giorni da vagabondo, o in John Barleycorn (1913), nel quale invece parla delle sue "memorie da alcolista", del continuo oscillare tra la sobrietà e l'ubriachezza che caratterizzò la sua vita.

Nel 1910 si trasferì con la moglie Charmian a Glen Ellen, in California, per fuggire da Oakland e dalla vita di città, da lui definita "la trappola dell'uomo". Desiderava costruirsi un ranch e trasformare la passione per l'agricoltura in un'attività commerciale vera e propria; ma il suo animo era sempre irrequieto e desideroso di avventure e viaggi. Decise quindi di farsi costruire una barca e navigare per il mondo, esplorando e scrivendo, godendosi i grandi momenti della vita, che costituivano la materia prima della sua scrittura. Il grande viaggio sarebbe dovuto durare sette anni, portando Jack e Charmian in tutto il mondo. In realtà durò 27 mesi, e li condusse nel sud del Pacifico e in Australia. Scoraggiato da una serie di problemi di salute London tornò a Glen Ellen e al progetto del suo ranch.

Nel 1911 iniziarono i lavori per la casa dei London, sotto la guida di un famoso architetto di San Francisco. Nel 1913 Jack aveva già speso una somma ingente per quell'epoca; la casa era ormai quasi terminata, quando la notte del 22 agosto un incendio la ridusse in cenere. L'incidente, insieme alle difficoltà finanziarie, segnò profondamente London, per il quale significava la fine di un sogno. A causa di una forte depressione i suoi problemi di salute peggiorarono; tra il 1915 e il 1916 Charmian lo convinse a trascorrere alcuni mesi alle Hawaii, dove Jack sembrò migliorare. La fine lo raggiunse però il 22 novembre 1916 ufficialmente per uricemia, anche se molti avanzarono l'ipotesi di un suicidio per overdose di morfina.

Jack London: tutti i libri nel nostro catalogo

Jack London: bibliografia

La lotta per la vita, Cargo, 2006
La crociera del Saetta, Robin, 2005
La crociera dello Snark, Mattioli 1885, 2005
Il popolo degli abissi, Robin, 2005
Il richiamo della foresta, Einaudi Ragazzi, 2005
Il vagabondo delle stelle, Adelphi, 2005
Zanna bianca, Rusconi Libri, 2005
Gli equivoci delle donne, Passigli, 2004
Il tallone di ferro, Feltrinelli, 2004
Assassini S.p.A, Fabbri, 2003
La boxe-The mexican-A piece of steak, Tranchida, 2003
Racconti dello Yucon e dei mari del sud, Mondadori, 2003
Un canyon tutto d'oro e altri racconti, Massari, 2002
Martin Eden,Garzanti Libri, 2002
Racconti del Klondike, Massari, 2002
L'ammutinamento della Elsinore, Incontri Nautici, 2000
Il lupo di mare, Incontri Nautici, 2000
Accendere un fuoco - Colui che perse la faccia, Ibis, 2000
Le morti concentriche e altri racconti, Xenia, 1998
Il messicano, Passigli, 1996
La piccola signora della grande casa, Mursia, 1995