Addio, Monti

Finalista Premio Augusta

Un escort che è anche ghost writer. Un immobiliarista che sfrutta il mito di Pasolini per gonfiare le quotazioni delle periferie romane. Un importante economista condannato a fare sempre e solo marchette. E poi ereditiere dell’Olgiata, signore di Cortina d’Ampezzo, conduttori televisivi che crollano e risorgono. Sono questi i protagonisti di un romanzo che, avendo come crocevia il rione Monti di Roma (un tempo covo di prostitute e di briganti, oggi zona in della città), racconta le vicende di un gruppo di radical chic al tempo della crisi. Tra attacchi di panico, sedute di pilates, finti loft, spritz, amori non corrisposti, e molte ansie da salto sociale. Un viaggio nell’Italia che siamo diventati, dove la vecchia arte di arrangiarsi si nasconde tra i festival letterari e lo slow food, e la patina del buon gusto dissimula a malapena gli appetiti di chi il potere lo gestisce e dei tanti che lo sognano. Una satira dei nostri tempi firmata da un esordiente il cui talento è grande quanto il coraggio di raccontare un mondo in cui tutti siamo immersi fino al collo.

ISBN: 978-88-7521-543-9
Pagine: 167
Pubblicazione: gen 2014

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ISBN: 978-88-7521-579-8
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Le recensioni della stampa

Stefano Biolchini - Domenicale - Il Sole 24 Ore

I protagonisti di Addio, Monti si muovono nell'horror vacui romano - che tutto soppesa e valuta al centesimo - come piranha in un acquario dalle dimensioni fin troppo modeste.
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Stefania Parmeggiani - La Repubblica

Non una commedia, ma una tragedia girata in farsa da un narratore che infonde alla sua scrittura il respiro dei luoghi che descrive e dei personaggi a cui dà vita: decisamente radical chic.
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Matteo Nucci - Il Venerdì - La Repubblica

Chiunque vorrà cadere nei funambolismi arbasiniani del libro, scoprirà il nulla in cui Roma si sta trasformando.
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Francesco Giordani - Rockerilla

Il libro, più che godibile, ravviva l'azzardo arbasiniano del romanzo-conversazione, intessendo una trama corale a protagonista variabile, fatta di chiacchere e fatue maldicenze, che l'autore orchestr...
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Caterina Grignani - RSera - La Repubblica

Un bestiario sociologico del radicalchicchismo odierno. Tutto avviene in poche ore, la narrazione lascia spazio a una lingua realistica, la vera protagonista del libro.
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Michele Masneri - Studio

La guida definitiva al Rione Monti.
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Irene Bignardi - Vanity Fair

Un debutto maturo, di uno scrittore attento al rumore bianco della meglio società, ai suoi riti, ai suoi ritmi.
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Annalena Benini - Style Magazine - Corriere della Sera

Nel romanzo c'è la descrizione precisa, spietata e convincente degli anticafonal (e quindi cafonal nel profondo).
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Filippo La Porta - Left - Avvenimenti

Storie di un'Italia pop, sprofondata nella provincia.
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La Freccia

I radical chic ai tempi della crisi.
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Alberto Picci - Famiglia Cristiana

Lo spaccato di un mondo decadente.
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Michele Masneri - Panorama

L'autore del libro su vezzi e curiosi tic della capitale spiega che cosa l'ha ispirato.
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Filippo La Porta - Il Messaggero

Lo stile rievoca quello arbasiniano: alla chiacchera infinita si replica omeopaticamente con la chiacchera infinita.
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Valerio Mattioli - Vice

Nel libro di Masneri lo scopo è portare a galla le bassezze di un demi-monde che evidentemente conosce bene, più che raccontare il Pigneto "così com’è".
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Marianna Rizzini - Il Foglio

Un quartiere e la sua Comédie humaine visti con gli occhi di un ghost-writer-gigolò, feroce osservatore di se stesso e dell'acquario di grandi ambizioni frustrate tra l'aperitivo culturale, la terrazz...
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Alberto Pellegrini - Giornale di Brescia

Una satira avvincente del mondo di chi gestisce il potere e di chi lo sogna.
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Quotidiano di Bari

Un esordio eccellente.
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Maria Laura Rodotà - Corriere della Sera

Una Grande Bellezza che fa ridere.
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Carlo Mazza Galanti - pagina99

Quella raccontata da Masneri è una realtà grottesca e caricaturale.
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Camillo Langone - Il Giornale

Michele Masneri svela la piccolezza degli intellettualoidi della sinistra del kamut.
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Maria Teresa Camarda - Sì24.it

Un libro coraggioso, che non ha paura di dire agli italiani che sono, per la maggior parte, un popolo fatto di stereotipi e cliché.
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Il Mattino

Un romanzo che guarda in faccia all'Italia radical chic e che, alla fine, rende tutti più intelligenti.
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Andrea Coccia - Linkiesta

Addio, Monti è un libro parecchio riuscito, perché riesce a dare attraverso una forma la stessa sensazione che il lettore prova attraverso il suo contenuto, quella miseria umana e intellettuale che em...
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Renato Berio - Secolo d'Italia

Vicende di un gruppo di radical chic al tempo della crisi.
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Antonella Rossi - Lettera 43

Non lasciatevi ingannare dal titolo, questo libro è un viaggio (satirico) nell’Italia di oggi.
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Antonio Prudenzano - Affari Italiani

Viaggio nell’Italia che siamo diventati.
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Studio

L'anticipazione di Addio, Monti su Rivista Studio.
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Sara Pompili - Gli Amanti dei Libri

Masneri ci presenta uomini e donne che pongono al centro della loro vita la falsità delle relazioni e l’incapacità di essere veramente se stessi che porta a una perenne infelicità.
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La Bottega di Hamlin

L’addio ai luoghi natii della Lucia manzoniana è oggi il feulleton di un playboy superdotato lasciato in bagno assieme a delle “candele Diptyque bruciacchiate”.
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Gli Amanti dei Libri

Storia di un escort che è anche ghost writer.
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Rossella Montemurro - Ilmiotg

«Il mio libro non ha intenti moralistici, il mio unico obiettivo è raccontare delle storie con una lingua e delle immagini il più possibile precise e credibili.» Intervista a Michele Masneri
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Bresciaoggi

Le vicende di un gruppo radical chic al tempo della crisi.
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Rivista Studio

La redazione festeggia l'uscita di Addio, Monti con una rassegna dei suoi migliori articoli apparsi su Studio.
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Cosebelle

Raccontando il Rione Monti Masneri racconta i vizi, le debolezze e il vuoto della modernità.
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Paperblog

«Siamo qui da oltre mezz’ora in questa Sma pregiatissima di via dell’Amba Aradam con le famigliole che si affollano per lo spesone domenicale, e forse non è stata una grande idea venirci proprio di do...
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Roberta Cardinali - Parolibero

Una piccola Grande Bellezza che non ha casa a Piazza Navona, ma «ai Serpenti» o «al Boschetto».
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Camillo Langone - Il Foglio.it

Sia lodato “Addio, Monti”, l’esordio di Michele Masneri che mi ha fatto sentire ancora più intelligente di come mi sento di solito.
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Simone Luciani - Contrappunti

Michele Masneri tratteggia la galleria di mostri con amaro sarcasmo.
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Gianni Montieri - Poetarum Silva - the meltin' po(e)t_s

È una storia, invece, sui nostri giorni, sul nostro piccolo mondo che naviga tra falsità e vacuità, tra il voler essere e il non riuscirci, sul continuo farsi passare per qualcun altro, qualcosa che n...
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Sololibri

Piacevole, divertente e scorrevole.
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Simone Zeni - Pizza Digitale

Michele Masneri propone così come suo esordio narrativo un’opera ben scritta e talvolta irritante.
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